Fantasmi

Ci si può liberare di una persona ma non del suo fantasma. Perché quel fantasma ti ricompare di fronte quando meno te l’aspetti e sotto forme diverse, con colori sgargianti e rifiniti, con suoni melodiosi e malinconici, con echi sopiti eppure ancora così vivi. Abbandonarsi a lui, non resistergli, lasciarsi trascinare nelle acque torbide eppure a volte così limpide dell’amaro silenzio, tuttavia più che mai presenza viva e percepibile, del fantasma. Lui sogghigna del nostro perdersi in lui e si fa beffe del nostro smarrimento, del terrore insito nell’intimo crepuscolo del cuore, di quello stesso cuore ferito a morte, gocciolante sangue di pietà e di urli strozzati, soffocati dalla sua maledetta presenza. Fantasma, fantasma, riconducimi nelle infinite vette del sapere e abbandonami in un angolo, solo e disperato, ma abbandonami per sempre e vaga per terre incognite e inesplorate e non tornare mai più.

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